Il problema amianto, a esattamente un decennio dal Forum mondiale di Porto Alegre in Brasile durante il quale venne istituita la Giornata internazionale per le vittime della fibra killer, da celebrarsi ogni anno il 28 di aprile, è più attuale che mai e ben lungi dall’essere risolto. L’importante è parlarne, certo. Ma è l’agire, ossia passare dalla teoria alla pratica, che purtroppo a tutt’oggi continua a trovare ostacoli. Sarà forse per biechi interessi affaristici (vedi l’elenco dei Paesi che lo producono e commercializzano)… Non sempre però il business è una delle cause per le quali non si riesce a liberarsi da questo pericoloso materiale. Diciamolo con sincerità: a volte, a fare danni ben più seri ci pensano l’ignoranza e, soprattutto, la scarsa informazione, in particolare per le giovani generazioni, del tutto inconsapevoli di quanto sopra.
L’EARA onlus ha da tempo optato per una politica di carattere preventivo e didattico informativo in piena sinergia con le istituzioni e soprattutto con le scuole, in particolare con gli istituti tecnici ed i licei scientifici anche per il loro specifico indirizzo di studio.
Come nel 2014, anche quest’anno la sede prescelta per la celebrazione della X Giornata mondiale per le vittime dell’amianto è stata la città di Trieste, ciò non a caso visto il crescente numero di ammalati e di decessi per patologie asbesto correlate, fra i più alti d’Italia assieme alla vicina Monfalcone.
Il programma della Giornata, suddiviso in tre parti, ha visto in apertura la commemorazione presso l’ITS ‘A. Volta’ delle vittime dell’amianto con un indirizzo di saluto da parte della dirigente scolastica Clementina Frescura, degli assessori comunali Antonella Grim (Educazione e Ricerca) e Umberto Laureni (Ambiente), del presidente della Commissione regionale amianto Fernando Della Ricca e del presidente EARA, Paolo Tomatis.
La Grim ha sottolineato il fatto che il Comune, dopo anni di totale disinteressamento, ha intrapreso un percorso virtuoso con l’opera di prevenzione e bonifica nelle scuole del territorio, grazie anche al supporto di Laureni, del suo assessorato e dell’Ufficio tecnico comunale.
A seguire, lo Spettacolo ‘Amianto senza confini’, con Giustina Testa per la regia di Sabrina Morena. Laureni, rivolgendosi agli studenti, ha detto che questa è una rappresentazione che non annoierà nessuno e parlerà di cose di cui difficilmente si potrà rimanere indifferenti: si muore per lavoro, più che per incidenti stradali… Sono lavoratori deceduti prima del tempo, quelli esposti all’amianto, effetti della qual sostanza porteremo avanti a lungo.
Ha avuto quindi luogo il VI Seminario didattico ‘Amianto, una questione irrisolta’ per le Scuole Secondarie di II Grado, con una Lectio magistralis dell’ing. Renzo Simoni (SCPSAL-AAS n. 1 ‘Triestina’) sull’amianto e le buone prassi per la sicurezza sul lavoro, le bonifiche e la gestione dei rifiuti. E’ stata questa un’ottima occasione per sperimentare ufficialmente per la prima volta due dei sette Moduli didattici facenti parte del Work Safer Set relativo al progetto europeo ABClean, al quale come è ormai ben noto (ma non a certi organi di stampa…) – l’EARA partecipa unitamente ad altri partner continentali e di cui ha fatto un cenno il presidente Tomatis nel suo intervento.
Della Ricca ha affermato che l’assessore Laureni è stato uno dei pionieri dell’attività che a tutt’oggi sta portando avanti la commissione regionale da egli presieduta. Gli esposti ed i loro familiari devono essere seguiti: Trieste e Monfalcone sono fra le aree più contaminate di Italia. Per la politica, il problema amianto sarebbe meglio che non ci fosse, né tanto meno si risolve creando discariche, bensì bonificando. Ai giovani spetta il compito di acquisire la giusta sensibilità ed informazione.
Sergio Sghedoni