Si terrà a Zagabria mercoledì 28 marzo 2012 presso la sede della HDKI (Società croata degli Ingegneri Chimici) dalle ore 14 alle 16 in via Berislaviceva 6/I. Ogni anno nel secolo scorso, migliaia di tonnellate di amianto sono state utilizzate in ogni paese sviluppato nel settore industriale, navale e delle costruzioni. Dopo aver stabilito che esso causa gravi malattie e la morte da inalazione di fibre di amianto, le prime restrizioni sull’uso di amianto sono state prescritte dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) nel 1972. Dopo una serie di cause legali per danni intentate in Canada e in Australia, la maggior parte dei produttori di amianto 1980 è andata in bancarotta ed è cessata la produzione in questi paesi.
Secondo il documento WHO (OMS) nei quattro paesi più sviluppati (USA, Canada, UE e Australia) nei prossimi 30 anni ci si attendono altri 500mila decessi a seguito dell’inalazione di amianto sul luogo di lavoro o nell’ambiente. Le conseguenze da inalazione in forma di pneumoconiosi (asbestosi), cancri causati da asbestosi, mesotelioma (tumore della pleura) e tumori gastrointestinali, si verificano dopo l’esposizione con una latenza che va dai 10 ai 40 anni.
La conferenza presenterà i risultati delle analisi delle fibre di amianto in atmosfera della Croazia in una serie di località, nonché i dati sull’analisi delle industrie, ospedali, magazzini, cantieri navali, ecc. La conferenza infine fa parte delle discussioni sotto il titolo “SALVAGUARDIA DELL’AMBIENTE NEL PROCESSO DI ADESIONE DELLA CROAZIA ALL’UNIONE EUROPEA (UE) ”
Zvonimir Habus
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