E’ notizia di qualche giorno fa (fonte, il quotidiano
El Paìs) dell’avvio, per la precisione lunedì 10 giugno, del primo processo in Spagna per l’amianto contro la compagnia Uralita di Siviglia. L’accusa è quella di aver esposto i propri lavoratori al rischio amianto senza aver mai preso le necessarie precauzioni. Ventisei ex dipendenti (di cui quattro nel frattempo sono morti) hanno intentato causa contro la ditta, chiedendo oltre due milioni di euro di risarcimenti a seguito delle patologie asbesto correlate contratte dagli esposti. L’uso dell’amianto in Andalusia è vietato solo dal 2005. Non esiste al momento colà un registro dei soggetti esposti, ed inoltre verrà chiesto al governo di Madrid di istituire un fondo per le vittime.
A Torino, lo si è appreso dai principali quotidiani e telegiornali nazionali ed esteri, il 3 giungo u.s. si è concluso il processo di appello contro l’amianto della Eternit di Casale Monferrato, con la conferma della condanna a diciotto anni di reclusione per l’imprenditore svizzero Schmidheiny, due in più rispetto alla sentenza di primo grado. Le accuse sono di disastro doloso ed omissione di cautele antinfortunistiche, estendendo le responsabilità dello Schmidheiny anche agli stabilimenti di Bagnoli (Napoli) e Rubiera (RE). Pubblico ministero al processo, il sostituto procuratore dott. Raffaele Guariniello, ospite dell’EARA in occasione della Conferenza giuridica tenutasi a Trieste il 19 gennaio scorso.