Articolo di Angelo Viscovich

“L’’Euroregione, intesa come forma di cooperazione stabile e rafforzata tra territori appartenenti a stati nazionali diversi, fornisce una soluzione concreta all’esigenza di coordinare l’azione di governo,……,di sviluppare e realizzare progetti comuni a favore delle comunità locali nei campi della sanità, dell’ambiente, dei servizi di pubblica utilità.
L’adozione del regolamento CE n.1082 del 5 luglio 2006,da parte del Parlamento Europeo e del Consiglio, con il quale viene istituito il Gruppo Europeo di Cooperazione Territoriale (GECT) rappresenta la più rilevante novità a favore della cooperazione tra enti territoriali.”
Quando scrivevo queste cose in preparazione del libro “Verso un’Euroregione speciale” pubblicato ad opera dell’Associazione dei Comuni, dei Consigli e Regioni d’Europa, nel porre la sanità quale terreno prioritario di cooperazione transnazionale non avevo in testa un progetto specifico. Non sapevo che nello stesso periodo, gennaio 2008, un’ associazione, denominata “European Association Asbestos Risks (EARA)”espressione della società civile, stava definendo i propri obiettivi statutari di “..una maggiore e migliore tutela ambientale per la salute, con il riconoscimento anche di un’adeguata sicurezza ed assistenza in particolare per gli esposti all’amianto già colpiti da malattie asbesto correlate o comunque a rischio delle stesse….” ponendoli “nell’ottica della costituenda Euroregione” (art.3 dello Statuto di EARA). Ho subito condiviso con gli amici Roberto Fonda (Presidente di EARA) e Ferruccio Diminich l’approccio euroregionale al problema di tutela ambientale per la salute, la volontà espressa di costituire un sistema a rete per una rapida circolazione transnazionale delle informazioni relative e di promuovere la collaborazione medico-epidemiologica fra Enti/Istituzioni e Centri di Ricerca operanti nella nostra Regione, in Veneto, in Carinzia, in Slovenia e in Croazia. Ero particolarmente felice dell’incontro con Roberto e Ferruccio a Udine, nel settembre del 2008 in occasione di un convegno sui temi dell’Euroregione organizzato dall’AICCRE e dell’accoglienza loro riservata dal Presidente di Federsanità- ANCI, dottor Pino Napoli e dal segretario generale regionale dell’AICCRE Lodovico Nevio Puntin. Ho pensato allora che forse si sarebbe potuto avverare quanto annunciato dal Governatore del FVG, Renzo Tondo, riportato in un articolo del Messaggero Veneto, 11 maggio 2008, firmato da Tommaso Cerno, “dare concretezza ai progetti di collaborazione internazionale a partire dall’Euroregione. A me piacciono le cose che hanno un contenuto concreto. E penso che si possa partire proprio dalla sanità” Il Presidente si riferiva più precisamente ad un call center transfrontaliero per le emergenze in autostrada da organizzare a livello interregionale e internazionale tra i soggetti coinvolti in Alpe Adria e nell’Euroregione.
A questo punto credo che non sia così rilevante partire con un’ Euroregione micro o macro o con Alpe Adria, ma sia importante affrontare con un approccio pragmatico il problema amianto, un problema emergente, “sensibile”, sul quale la società civile, il sistema delle autonomie locali , la nostra Regione, le università e il mondo della ricerca, l’INAIL e il mondo sindacale facciano un salto di qualità e con grande senso di responsabile collaborazione puntino all’attivazione di fondi europei mirati alla ricerca medica e scientifica sui tumori d’amianto. L’OMS prevede in Italia dalle 2000 alle 3000 vittime/anno tra il 2015 e il 2020, in Friuli Venezia Giulia 150 vittime/anno nello stesso periodo. Nell’Europa occidentale, entro il 2025, secondo le stime supportate dai dati del professor Julian Peto, dell’Institute of Cancer Research di Londra, avremo una perdita di 250.000 vite umane a causa del mesotelioma pleurico, una neoplasia specifica connessa con l’esposizione all’amianto. Purtroppo, a tutt’oggi , non esiste cura per questa patologia. I tassi di incidenza e di mortalità sono quindi quasi identici. Per questi motivi condivido la scelta fatta da EARA di puntare sulla ricerca scientifica medico-genomica e sulle interazioni genetico-ambientali con un approccio di tipo transnazionale, con l’obiettivo di applicare le conoscenze di base nelle applicazioni per la prevenzione, la diagnosi precoce e la cura. E siccome su questo terreno e più in generale sulla salute, un campo complesso, di carattere transnazionale, il singolo Stato non ha il controllo completo dei fattori interagenti e di conseguenza non è in grado di realizzare programmi efficaci, è realistico rivendicare l’azione comunitaria per meglio conseguire l’obiettivo.
Sono convinto che questa sia la strada giusta sulla quale valga la pena di spendersi.
In sede AICCRE, va dato atto ai colleghi dirigenti, al segretario generale Puntin e al Presidente Martini, c’è stata l’adesione immediata al progetto , all’approccio al problema, al percorso individuato dall’EARA. Difatti l’AICCRE ha stanziato 3400,00 euro per il Convegno internazionale di metà febbraio a Trieste e si è impegnata a far parte della rete a sostegno. Sulla base dell’art.137 del Trattato che istituisce la Comunità europea, il 20 novembre 2009, dal Parlamento Europeo e dal Consiglio dell’Unione Europea è stata adottata la nuova direttiva sulla “protezione dei lavoratori contro i rischi connessi con un’esposizione all’amianto durante il lavoro”. Il 15° e il 16° “considerando” della Direttiva ci fanno ben sperare perché per la prima volta si cita l’”individuazione precoce delle patologie dovute all’amianto” e si ripropone il possibile intervento della Comunità stante il fatto che “l’obiettivo dell’azione prevista non può essere realizzato in misura sufficiente dagli Stati membri..” Speriamo sia la volta buona.
Sono convinto che l’obiettivo salute sia un potente obiettivo della politica di coesione sociale in un’area come la nostra e che partendo dalla sanità un Gruppo Europeo Cooperazione Territoriale (GECT) possa nascere in tempi rapidi, essere dotato di risorse adeguate, operare nel campo della ricerca genetica e ottenere entro il 2020 risultati concreti.
Angelo Viscovich