con Giustina Testa
Testo e regia di Sabrina Morena
in collaborazione con Teatrobàndus
È uno spettacolo agile, da proporre sia nei teatri che nelle scuole, sedi di associazioni, luoghi all’aperto, convegni. Il testo racconta a grandi linee la storia della produzione dell’amianto in Europa e in Italia, gli effetti letali sui lavoratori delle cave, delle fabbriche, dei cantieri e sulle popolazioni che vivono nelle zone limitrofe a suddetti impianti, come Casale Monferrato. Racconta un pezzo di storia dell’Italia contemporanea dagli anni ’60 ai nostri giorni, attraverso le alterne vicende della produzione dell’amianto nel paese, alle lotte per la sicurezza sul lavoro e le battaglie per impedirne la produzione e l’utilizzo. Alterna la narrazione dei passaggi storici e scientifici alle testimonianze dei protagonisti di questa vicenda corale che comprende le mogli degli operai, i lavoratori portuali, gli operai, i medici e i giornalisti. Mette in evidenza lo scarso interesse delle autorità di fronte ai dati negativi provenienti dalle analisi sull’asbesto. Esalta le battaglie per la salute e per l’informazione che sono state fatte e annuncia quelle che sono ancora da farsi. Il racconto si focalizza in particolare sulle vicende del Friuli Venezia Giulia con qualche cenno ai territori come Veneto, Slovenia e Croazia. Il problema dell’amianto e delle malattie ad esso correlate è infatti una questione internazionale. L’ambiente non ha confini, va salvaguardato da tutti coloro che lo abitano, vicini e lontani. La malattia e la sofferenza non sono patrimonio di una popolazione piuttosto che di un’altra; le esperienze vanno condivise perché le vittorie degli uni possano diventare anche le conquiste degli altri.